PIETRO CAROZZANI | PROFESSIONISTI
Un giovane intraprendente Pietro Carozzani. Ha 23 anni e da qualche tempo ha già le idee molto chiare. Si è appassionato a questo mondo (e non è l’unico) guardando “Cocktail“, il film del 1988 di Roger Donaldson con la bellissima interpretazione di Tom Cruise.
Finita la scuola alberghiera in Friuli, ha seguito i corsi della Federazione Baristi Italiani. Ha lavorato come cameriere sul Lago Maggiore e come barista in Slovenia. Ha poi approfondito la sua passione per il mondo mixology come barman, diventando anche head bartender in Austria. A proposito della sua esperienza all’estero, ci dice: “Anche se il Trentino è abbastanza simile all’Austria, ho notato comunque delle divergenze. Il lavoratore è maggiormente rispettato e tutelato, per quanto riguarda i salari, l’organizzazione, l’organigramma. All’estero mi sono trovato molto bene e vorrei tornarci.”
Un grande amante del viaggio
Pietro Carozzani infatti ama moltissimo viaggiare e questo vorrebbe fare nella vita sia per piacere che per lavoro. Il suo obiettivo è quello di girare l’Europa e di arrivare a lavorare negli Stati Uniti, forte del fatto di parlare molto bene l’inglese, oltre il tedesco e l’italiano, la sua madre lingua.
Il giovane ama sperimentare e gira molti locali per imparare tecniche nuove di miscelazione avanzata. Gli piace molto inventare, cercando sempre di andare verso le esigenze del cliente, mettendo sempre nel bicchiere quel tocco in più di fantasia.
Continua a collaborare con la Federazione Baristi Italiani, a fianco dell’ispettore Emanuele Zangari: “Stiamo realizzando un corso online in cui andremo a spiegare l’universo bartending dal punto di vista della mentalità lavorativa, mettendo a punto anche uno speciale frasario tascabile in dieci lingue per aiutare chi questo mestiere lo fa all’estero.
Cosa consiglierebbe Pietro Corazzani a chi si avvicina a questo mondo? “Consiglio di buttarsi e di fare più di quello che viene richiesto, di andare sempre oltre.”
Il giovane ci tiene a fare anche dei ringraziamenti: “Oltre a Emanuele, ringrazio i miei amici e la mia famiglia, nonché il presidente Alessandro Casolo, è stato grazie a lui che sono andato a lavorare in Austria.”