CENERENTOLA UN CAZZO | ISTRUZIONE
Il progetto “Cenerentola un cazzo” è sicuramente unico nel suo genere. Realizzato da Aurea, fondazione che si occupa di creare progetti contro la violenza sulle donne e la violenza di genere, cerca di parlarci di una questione tanto delicata portandola sul piano culturale.
Ce ne parla la dottoressa Antonia Sirignano, progettista sociale, una delle creatrici del progetto, che prevede l’acquisizione di donazioni per acquistare un immobile che diventi un punto di riferimento per le donne, luogo sicuro per le vittime di violenza, che si tratti di ragazze madri, donne singole, tutte coloro che si trovano minacciate o in difficoltà.
“Cenerentola un cazzo è un titolo pungente. Con questo vogliamo sdoganare la figura della donna nelle favole, utilizzando un linguaggio molto forte, che è un po’ una provocazione. È come dire: ti dà fastidio il linguaggio, pensa a quanto ti darebbe fastidio la violenza!”, dice Antonia, con cui abbiamo potuto fare una lunga chiacchierata, trattando un argomento complesso, del quale si parla da tempo e al quale non è stata possibile trovare una soluzione, anche a causa di reali leggi che possano tutelare la parte colpita.
Un “Drink di sicurezza”
Di questo progetto fa parte anche il “drink di sicurezza”, una bella iniziativa che prevede la collaborazione con i locali d’Italia che vogliano aderire, anche grazie alla collaborazione proprio della nostra federazione. “Con “drink di sicurezza” nel bagno femminile si troverà scritto il nome di un cocktail inesistente, il quale, chiesto al barista, attiverà in automatico la procedura per chiamare le forze dell’ordine, proprio perché si tratta di una parola in codice da parte della donna per chiedere assistenza.”, spiega Antonia.
Insomma, “Cenerentola un cazzo” è sì una provocazione, ma soprattutto un progetto serio per la salvaguardia delle donne, progetto che spera di stimolare il dialogo su un argomento così complesso, affinché pian piano possano cambiare alcuni schemi insiti pericolosamente nella nostra cultura.
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